ROMA – Fino al 12 febbraio, per la regia di Pier Luigi Pizzi, va in scena al Teatro Quirino ‘La dolce ala della giovinezza’, una pièce teatrale che Tennessee Williams scrisse nel 1952 e dalla quale dieci anni più tardi fu tratto l’omonimo film con Paul Newman e Geraldine Page.
Nei panni di Alexandra del Lago – una stella del cinema sul viale del tramonto – in questo adattamento c’è una straordinaria Elena Sofia Ricci. Al suo fianco troviamo Gabriele Anagni nel ruolo di Chance Wayne, un giovane in cerca di riscatto che nella vita ha avuto più successo come gigolò che come attore.
Il sipario si alza per rivelare due persone che dormono nello stesso letto, in quella che ha l’aria di essere la stanza di un hotel. Durante la prima parte della pièce, incentrata su un continuo scontro tra Chance e Alexandra, il palcoscenico diventa lo spazio dove si svolge l’intima conversazione di due sconosciuti. Mentre cercano un accordo, i due riescono a trovare un’intesa, seppur precaria.
Alexandra è in fuga dalla sua vita, nella certezza che il suo mito sia ormai tramontato. “Lo schermo è uno specchio limpido” dice, sicura che il suo ritorno al cinema si stato un errore. La donna è convinta che il suo ultimo film sia un clamoroso insuccesso e cerca consolazione nella vodka e nella compagnia di Chance. Lui, alla soglia dei trent’anni, ha collezionato solo fallimenti. Torna nella sua città natale sia per la sua ragazza che per dimostrare a tutti di aver fatto successo. È schiavo della realtà provinciale in cui è cresciuto e, nonostante il desiderio di affrancarsi da quel luogo, vi fa sempre ritorno.
Chance è un personaggio sfaccettato e complesso, difficile da interpretare. Gabriele Anagni ci è riuscito bene, meglio nella seconda parte dello spettacolo rispetto a quella iniziale.
Alla sua protagonista, sull’orlo dell’abisso, Tennessee Williams riserva un finale inaspettato. Dopo aver telefonato a una sua vecchia amica giornalista, scopre che la sua prima parte in veste di “donna di mezz’età” non è stato il fiasco che credeva. Anzi, è stato un trionfo. Così, guardandosi allo specchio, Alexandra non cerca più la bellezza e la gioventù, perché per la prima volta riesce a vedere sé stessa.
C’è però da osservare che vede sé stessa solo dopo che la critica ha elogiato il suo lavoro, quindi non si è liberata da sola dalle catene della sua perduta gioventù. È stata liberata. Le convinzioni di Alexandra si rivelano errate: la fine della gioventù non obbliga a “ritirarsi dall’arte” – per citare le sue parole – così come essere giovani, come Chance, non è un requisito sufficiente per poter essere felici.
La ‘dolce ala della giovinezza’ non sarà di alcun aiuto a Chance. Nessuno arriverà a liberarlo dalla situazione in cui si è cacciato. Il suo destino è segnato e, a differenza di quello di Alexandra, non subirà alcun ribaltamento.
31 gennaio.12 febbraio
Fondazione Teatro della Toscana – Best Live
presentano
ELENA SOFIA RICCI
LA DOLCE ALA DELLA GIOVINEZZA
di Tennessee Williams
traduzione Masolino D’Amico
con
GABRIELE ANAGNI
e con
Chiara Degani Flavio Francucci Giorgio Sales Alberto Penna
Valentina Martone Eros Pascale Marco Fanizzi
scene e costumi: Pier Luigi Pizzi
musiche: Stefano Mainetti
luci: Pietro Sperduti
regia PIER LUIGI PIZZI