Cannes 77. I vincitori dei principali concorsi secondo la giuria 

Bisogna sempre prendere i verdetti delle giurie in carica con il “beneficio d’inventario” perché anche i qualificati giurati possono fallire. La storia del cinema lo insegna. Quest’anno non c’è stato tuttavia motivo di gridare allo scandalo, come accaduto in altri casi con film premiati misteriosamente. Poiché anche lo spettatore medio sbaglia, possiamo considerare valido il compromesso raggiunto tra gli addetti ai lavori e i non addetti.

L’importanza di un festival del cinema sta nel riaffermare il valore della voce degli artisti quale contributo a un mondo di pace, anche se le scelte istituzionali dei giurati difficilmente entrano nei conflitti politici della cronaca. Il bel film di Alì Abbasi non è stato considerato, supponiamo, per la difficoltà che avrebbe comportato una presa di posizione. Ciò non toglie che “The apprentice” possa raggiungere il grande pubblico con molti più benefici delle scelte istituzional-intellettuali di chi assegna i riconoscimenti. 

Va salutato con favore il premio attribuito per la prima volta all’attrice transgender Karla Sofia Gascon protagonista di “Emilia Perez”, pur se viene assegnato prudentemente insieme ad altre colleghe

 Ed ecco i vincitori dei concorsi principali:

Vincitori del concorso per la Palma d’oro

 – Miglior film «Anora» di Sean Baker

Migliore sceneggiatura «The Substance» di Coralie Fargeat.

Camera d’or per la migliore opera prima as «Armand» di Halfdan Ullmann Tondel.

Palma d’oro per il miglior cortometraggio  «The Man Who Could Not Remain Silent» di Nebojsa Slijepcevic.

– Migliore attrice a pari merito Adriana Paz, Zoe Saldana, Karla Sofia Gascon e Selena Gomez per il film «Emilia Perez» di Jacques Audillard

– Migliore attore a Jesse Plemons per «Kinds of kindness» di Yorgos Lanthimos.

Premio speciale a «The seed of the sacred fig» di Mohammad Rasoulof

– Migliore regia è andato a Miguel Gomes per «Grand tour»

– Il Premio della giuria è stato vinto da «Emilia Perez» di Jacques Audiard

– Il Grand Prix, secondo per importanza, a «All we imagine as light» di Payal Kapadi

Vincitori di “Un certain regard”

  • Un Certain Regard Prize – “Black Dog,” Guan Hu
  • Miglior regia – (ex aequo) Roberto Minervini per I dannati” ; Rungano Nyoni per “On Becoming a Guinea Fowl”
  • Premio della Giuria – “The Story of Souleymane” di Boris Lojkine
  • Miglior attoreABOU SANGARÉ per “L’Histoire de Souleymane”
  • Miglior attrice: ANASUYA SENGUPTA in “The Shameless”
  • Youth Awards: “Holy Cow” di Louise Courvoisier (1st film)
  • Menzione Speciale: “Norah” di Tawfik Alzaidi (1st film)

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