Gli scienziati conservano il DNA in un polimero simile all’ambra

Utilizzando un metodo innovativo denominato “T-REX,” gli scienziati del MIT (Massachusetts Institute of Technology) hanno sviluppato un polimero vetroso simile all’ambra per l’archiviazione a lungo termine del DNA. Questa tecnologia potrebbe rivoluzionare la conservazione di genomi e dati digitali, come foto e musica, senza la necessità di temperature di congelamento.

Ispirazione da “Jurassic Park”

I ricercatori si sono parzialmente ispirati al film “Jurassic Park,” dove il DNA di dinosauro era conservato nell’ambra per milioni di anni. Analogamente, il polimero simile all’ambra sviluppato dal MIT può preservare il DNA a temperatura ambiente, proteggendolo da danni causati da calore e umidità.

Vantaggi del nuovo metodo

La maggior parte dei metodi attuali per la conservazione del DNA richiede temperature di congelamento, consumando molta energia e risultando non praticabili in molte parti del mondo. Il nuovo polimero offre una soluzione più sostenibile e pratica. I ricercatori hanno dimostrato che possono immagazzinare sequenze di DNA che codificano vari dati, inclusi il tema musicale di “Jurassic Park” e un intero genoma umano, e successivamente rimuoverle senza danni.

Questa ricerca, finanziata dalla National Science Foundation e pubblicata sul Journal of the American Chemical Society, apre nuove possibilità per la conservazione dei dati digitali e dei genomi, potenzialmente trasformando il modo in cui archiviamo e analizziamo le informazioni genetiche e digitali.

L’innovativo metodo T-REX

Il metodo T-REX consiste nell’utilizzo di un polimero termoindurente degradabile, formato da stirene e un reticolante, che crea un materiale simile all’ambra chiamato polistirene reticolato. Questo materiale è molto idrofobo, impedendo all’umidità di danneggiare il DNA. Per renderlo degradabile, i ricercatori hanno incorporato monomeri chiamati tionolattoni, che possono essere rotti con cisteamina.

Incapsulamento e rilascio del DNA

Per attirare il DNA, una molecola idrofila e caricata negativamente, nello stirene idrofobo, i ricercatori hanno utilizzato una combinazione di tre monomeri che aiutano a trasferire il DNA nell’ambiente idrofobo del polimero. Il DNA forma complessi sferici, con il DNA caricato al centro e gruppi idrofobici all’esterno. Riscaldando la soluzione, si ottiene un blocco solido simile al vetro, con il DNA incapsulato all’interno.

Prove di efficacia

I ricercatori hanno dimostrato che il polimero può incapsulare DNA di varie lunghezze, compresi interi genomi umani. Dopo aver rimosso il DNA, lo hanno sequenziato, verificando che non vi fossero errori. Inoltre, il polimero termoindurente protegge il DNA fino a temperature di 75°C.

Prospettive future

Cache DNA, una società fondata dai ricercatori coinvolti, sta sviluppando ulteriormente questa tecnologia. La prima applicazione prevista è l’archiviazione di genomi per la medicina personalizzata. La tecnologia potrebbe anche permettere analisi più avanzate dei genomi in futuro.

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