Cannes 77. “Megalopolis” di F. F. Coppola , in corsa per la Palma, divide i critici

“Megalopolis” di Francis Ford Coppola, un film atteso a Cannes per la statura dell’autore, divide la critica: Variety lo definisce “epopea sconsideratamente ambiziosa”; il Guardian film ipertrofico e noioso; più benevolo il nostro Paolo Mereghetti sul Corriere della sera per il quale dimostra “quanto il regista creda ancora nel potere del cinema”. L’accoglienza dei distributori è stata alquanto fredda.

Il regista a Cannes ha spiegato, quando gli hanno chiesto perché volesse  raccontare un’epopea romana ambientata in America,  che gli USA sono nati dal modello della repubblica romana. Da essa hanno mutuato l’idea di una società egualitaria e gli edifici immensi. Il parallelismo tra gli Stati Uniti di oggi e l’antica Roma è visibile ovunque e il ruolo dell’artista è centrale perché pone l’accento su questi aspetti.

L’artista in questione è protagonista del film, si chiama Cesar Catalina (Adam Driver) ed è un architetto sognatore che, dopo un disastro devastante, vuole ricostruire la città con il Megalon , un materiale da lui inventato. Rifare New Rome (leggi New York) con dei criteri futuribili di qualità della vita . Reinventarla nel rispetto di bisogni e diritti umani.

A contrastare l’ utopico progetto  è Franklin Cicero (Giancarlo Esposito), sindaco della città che lotta per lo status quo. Ma la figlia del sindaco –  Julia (Nathalie Emmanuel) – si innamora di Cesar Catalina , antagonista del padre, e in questa lotta di potere si inseriscono problemi familiari, come spesso accade nelle dinastie.

Mentre Cicerone e Catalina si combattono, altre forze cospirano per accaparrarsi il podio più alto. C’è il cugino di Catalina, Clodio (Shia LaBeouf), nipote di Crasso (Jon Voight), un banchiere di immensa ricchezza. A complicare  le cose anche l’improbabile Wow Platinum (Aubrey Plaza), che conduce un programma televisivo di informazione finanziaria e, avendo una relazione con Cesar Catailna, vede arrivare la rivale figlia del sindaco come fumo negli occhi.

Finiremo noi contemporanei vittime di insaziabili imperatori come accadde agli antichi romani?  Una domanda che Coppola insinua per tutto il film. Per  affermare che un potere finisce quando la folla non ci crede più. Ma mostra intanto quando adescanti siano le lusinghe, i giochi, i trucchi, per conquistare l’appoggio popolare. Quanto soggioghi il detto “Make America Great again”. Malgrado migliaia di persone protestino per la perdita della casa.

Un progetto  quello di Megalopolis su cui Francis Ford Coppola riflette dagli anni ’80, sul quale nessun produttore aveva voluto scommettere. Alla fine Coppola ha deciso di produrselo da solo, dirigerlo da solo, scriverselo da solo. Un lascito, concepito a 85 anni, che dimostra la sua grande energia, per la quale ha anche investito una larga parte dei guadagni di una vita. Una favola utopica, basata su valori e che, comunque, farà discutere.

Megalopolis (2024). Un film di Francis Ford Coppola con Giancarlo Esposito, Aubrey Plaza, Nathalie Emmanuel, Shia LaBeouf, Adam Driver. Genere Drammatico durata 138 minuti. Produzione USA 2024. 

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